OLEVANO ROMANO – Simona Magrini, alias SuperSimo, ha recentemente tagliato un prestigioso traguardo: ha infranto il muro delle 100 gare in neroviola. Un percorso che ha ancora tante tappe da vivere e che ci regalerà, ne siamo certi, molteplici emozioni.
Ultima in ordine di tempo il prezioso quarto posto al Campionato italiano di Maratona dello scorso 4 febbraio. L’ennesima perla di una marcia incredibile, costellata da ben trenta vittorie e da una caterva di podi.
Cento gare in canotta neroviola. Prima donna e seconda atleta in assoluto a tagliare questo prestigioso traguardo. Cosa si prova?
È stata veramente una bella emozione arrivare a quota 100. Un’emozione che porterò sempre nel mio cuore. Prima dello starter il presidente mi ha consegnato una canotta personalizzata con il numero 100 e poi il pettorale 100. Avevo già vinto così. Sono partita con la solita grinta, fiera di indossare la canotta 100! Sono arrivata soddisfatta, ma mi sono accorta che la festa non era ancora finita. Il nostro gazebo era infatti allestito a festa con tanto di torta. Abbiamo brindato con tanti amici runner e non. La mia squadra è differente in tutto. Siamo una famiglia. L’amore dell’uno per l’altro ci contraddistingue. L’esserci in ogni momento di bisogno è la nostra marcia in più.
Trenta successi finora in questo splendido cammino in neroviola. Qual è il più bello?
Di sicuro la prima vittoria che è un po’ come il primo amore: non si dimentica mai! La Straceccano del 2018. Ci tenevo tanto a vincere quella gara. Da allora ne sono seguite altre di vittorie tutte meravigliose perché tagliare il nastro è sempre una grande emozione.
La gara che ricordi con più emozione?
Senza alcun dubbio la Maratona di Napoli del 2021 dove sono arrivata terza. Salire su un podio internazionale con atlete di alto calibro è stata una gioia difficile da descrivere.
E quella che invece vorresti cancellare?
Non cancellerei nessuna gara perché anche se non è andata come volevo, mi ha sicuramente insegnato qualcosa. Anche se si sbaglia e si cade bisogna sempre reagire e rialzarsi e lavorare meglio per poter migliorare.
C’è una gara che vorresti correre, una sorta di sogno nel cassetto?
Di sogni nel cassetto ne ho molti anche perché i sogni sono lo stimolo per farmi sentire viva e competitiva. Senza la mia vita si appiattirebbe. Anche se sono consapevole che l’età avanza e i sogni si devono adattare… Comunque prediligo le lunghe distanze e le gare collinari.
C’è un atleta che ammiri particolarmente, da cui magari trai ispirazione?
Sinceramente no. Non mi sono mai ispirata a nessuno. Faccio atletica da quando ero bambina. Ho avuto la fortuna di avere un papà sportivo che mio ha sempre supportato a fare atletica. Crescendo la passione è aumentata. Poi ho conosciuto Christian Milana, che in seguito è diventato il mio presidente, che mi ha trasmesso la sua passione trasformandola in uno stile di vita tale da non poterne più fare a meno.
Quali sono i tuoi obiettivi per la nuova stagione?
Come ripeto l’età avanza e anche gli obiettivi vanno ricalibrati. Però nulla toglie che ritoccare il personale sulla Maratona non mi dispiacerebbe affatto.
Ora usciamo un po’ dal mondo della corsa. Raccontaci quali sono le tue altre passioni.
Dopo il lavoro corro ad allenarmi quindi di tempo me ne resta ben poco. Seguo con piacere le partite di calcio di mio figlio e poi amo cucinare.
Se dovessi promuovere uno spot per avvicinare le persone alla corsa, quali parole e quali concetti useresti?
Direi che correre non è competere con nessuno. Non bisogna dimostrare niente a nessuno. Non bisogna arrivare dove sono arrivati gli altri. La corsa è solo superare i propri limiti per essere la migliore versione di noi stessi.
E per farle entrare nel mondo neroviola?
Chi, oltre a stare bene con sé stesso e a ricercare benefici per la propria salute, vuole farsi una seconda famiglia ha trovato il posto ideale. Perché noi questo siamo. Uniti dagli stessi colori neroviola siamo tutti per uno e uno per tutti. E più siamo e più ci piace.
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