Il Coronavirus sta mettendo a dura prova il fisico e la mente di tutti. Chiusi in casa le giornate trascorrono lente, scandite da tg e bollettini della Protezione Civile. Lo sconforto per le migliaia di morti si mescola quotidianamente al sollievo per i guariti e alla speranza per i nuovi contagi. Una situazione distopica che non avremmo mai immaginato di vivere, ma con la quale dobbiamo per forza fare i conti. Proviamo ad allentare la tensione con una serie d’interviste ai nostri atleti neroviola. Vediamo di che pasta sono fatti gli Overrunners!
GIACOMO MARCELLI da Valmontone
1) Vai a lavoro, lavori da casa o sei a riposo forzato?
Purtroppo riposo forzato dall’11 marzo.
2) Come procede la convivenza imposta con mogli/mariti, figli e/o altri familiari?
La convivenza familiare è molto serena, cerchiamo di farci forza a vicenda.
3) Quanti chili hai messo su?
Sono sicuramente aumentati di più i capelli che i chili!
4) Cosa fai per mantenerti in forma?
Ho la fortuna di avere un grande giardino e quindi posso sgranchirmi a dovere praticando molti workout a corpo libero all’aria aperta.
5) Stai leggendo? Se sì cosa?
Ho già letto “Ultra” di Michele Graglia, “Esercizi di memoria” di Andrea Camilleri e ho iniziato “Il tuttomio” sempre di Camilleri.
6) In molti si stanno cimentando nelle attività più disparate (cucina, bricolage, modellismo, giardinaggio…). Tu hai scoperto virtù nascoste?
Nessuna in particolare. Prima era il tempo che mi mancava per fare tante cose. In questi giorni aiuto volentieri nel fare qualsiasi cosa, dalla cucina al tagliare il giardino.
7) Se ti chiedessero di fare a meno di qualcosa per tornare subito “libero” a cosa saresti disposto a rinunciare?
Per un mese rinuncerei ai dolci… e chi mi conosce sa che non è poco!
8) L’impellente quanto deplorevole bisogno di commentare, sentenziare e lanciare anatemi insito nell’animo italico (il più delle volte senza avere competenze sul tema trattato) ha trovato terreno fertile con la diffusione del Coronavirus. Anche noi runner siamo stati (e siamo tuttora) bersaglio di critiche. Cosa pensi al riguardo?
Penso che sia uscito un po’ fuori binario il concetto di attività fisica, visto che molti, sia runner appassionati che improvvisati, lo hanno legato esclusivamente all’uscire a correre. Sicuramente la corsa è espressione di libertà, ma ci sono svariati modi per mantenersi in forma. A tal proposito penso che se ognuno di noi ascoltasse i consigli che ci vengono dati dalle autorità competenti sicuramente si commetterebbe il danno minore. Poi è stato lasciato tutto al buon senso delle persone e, non essendo tutti uguali, ognuno passa il tempo come meglio crede… c’è chi corre e automaticamente c’è chi commenta dal balcone.
9) Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Del comportamento delle persone nel momento in cui si potrà tornare alla “normalità”.
10) Qual è la prima cosa che farai quando riacquisteremo la libertà?
In tenuta d’allenamento andrò ad abbracciare subito le persone a me più care, per poi fare subito una bella corsa liberatoria, con birra ghiacciata finale.
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