Flavio VS Coronavirus

Il Coronavirus sta mettendo a dura prova il fisico e la mente di tutti. Chiusi in casa le giornate trascorrono lente, scandite da tg e bollettini della Protezione Civile. Lo sconforto per le migliaia di morti si mescola quotidianamente al sollievo per i guariti e alla speranza per i nuovi contagi. Una situazione distopica che non avremmo mai immaginato di vivere, ma con la quale dobbiamo per forza fare i conti. Proviamo ad allentare la tensione con una serie d’interviste ai nostri atleti neroviola. Vediamo di che pasta sono fatti gli Overrunners!

FLAVIO MASTROPIETRO da Fiumicino

1) Vai a lavoro, lavori da casa o sei a riposo forzato?
Ho lavorato fino a fine marzo. Dal 1 aprile sono ai box.

2) Come procede la convivenza imposta con mogli/mariti, figli e/o altri familiari?
La "padrona di casa" mi coccola con pietanze appetitose e con il suo sorriso. Io cerco di non intralciare le operazioni.

3) Quanti chili hai messo su?
Lo scopriremo alla fine della quarantena… anche perché non abbiamo la bilancia in casa.

4) Cosa fai per mantenerti in forma?
Corro, nel rispetto delle norme, e faccio degli esercizi in casa.

5) Stai leggendo? Se sì cosa?
A marzo ho letto “ZeroZeroZero” di Saviano, “Open” (l’autobiografia di Agassi) e “Diario di Scuola” di Pennac. Ora sinceramente ho perso lo slancio. Do un rapido sguardo ai quotidiani online, in attesa di una nuova ispirazione.

6) In molti si stanno cimentando nelle attività più disparate (cucina, bricolage, modellismo, giardinaggio…). Tu hai scoperto virtù nascoste?
Ahimè, nessuna scoperta! La pigrizia è una fedele compagna. Continuo a fare ciò che faccio di solito: scrivo e guardo le serie tv.

7) Se ti chiedessero di fare a meno di qualcosa per tornare subito “libero” a cosa saresti disposto a rinunciare?
Mi farei ricrescere i capelli!

8) L’impellente quanto deplorevole bisogno di commentare, sentenziare e lanciare anatemi insito nell’animo italico (il più delle volte senza avere competenze sul tema trattato) ha trovato terreno fertile con la diffusione del Coronavirus. Anche noi runner siamo stati (e siamo tuttora) bersaglio di critiche. Cosa pensi al riguardo?
Purtroppo anche in questa situazione d’emergenza l’italiano medio ha dato ampio sfoggio della sua dappocaggine. Sempre fedele al motto: “Non avendo nulla dire, ci tengo assolutamente a farlo sapere”. Ho visto, sentito e letto cose raccapriccianti tanto nella forma quanto nel contenuto. Per ciò che concerne la corsa penso sia stata fatta molta confusione (tanto per cambiare) e se ne sia parlato troppo e a sproposito. E spesso la toppa è stata peggio del buco. Premesso che i veri problemi sono purtroppo altri, nutro una sincera stima per coloro che, senza proclami e senza ipocrisia, hanno deciso di allenarsi in casa. Allo stesso modo rispetto chi, osservando le norme, ha la possibilità e la voglia di calpestare quelle poche centinaia di metri nei pressi della propria abitazione.

9) Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Più che di paura parlerei di preoccupazione. Per la salute prima di tutto. Riusciremo a sconfiggere il virus (a caro prezzo di vite), ma ciò non toglie che una simile minaccia (magari ancora più letale) possa ripresentarsi. Questa vulnerabilità è inquietante. Ovviamente tutto ciò avrà ripercussioni su un'economia già deficitaria. Spero che non si approfitti in modo surrettizio della situazione per ridimensionare ulteriormente una forza lavoro ormai prostrata. La Storia insegna che in tutti i periodi di crisi al cospetto di molti che si riducono in miseria ci sono altrettanti (meno) che ne traggono profitto. Temo che la corsa sia già iniziata…

10) Qual è la prima cosa che farai quando riacquisteremo la libertà?
Un secondo dopo mi metterò alla guida e con Alessia andremo a riabbracciare genitori, parenti e amici. E poi, finalmente, andrò a farmi sistemare la barba da zio Pino!