Che fine hanno fatto gli uomini di una volta? Questo è il dilemma insolubile che si pongono oggi le donne. Sono molte le dame che cercano il loro cavaliere. E se pensano che la cavalleria sia una premura in via d’estinzione, si consiglia a queste instancabili sognatrici di fare un salto in Finlandia, durante il prossimo weekend, per partecipare alla Wife Carrying World Championships.
Si tratta del campionato mondiale di trasporto delle mogli: una gara umoristico/sportiva che da oltre 25 anni (la prima edizione risale al 1992) agli inizi di luglio ha luogo a Sonkajärvi, nel cuore della Finlandia.
Le origini di questa stramba competizione sarebbero legate al nome di Herkko Rosvo-Ronkainen, un celebre ladro che sul finire del 1800 con la sua banda imperversava lungo le fredde terre finlandesi razziando i villaggi di viveri e donne.
L’Eukonkanto (questo il nome originale della gara in finlandese) consiste in una corsa nella quale gli uomini devono portare in spalla le donne superando diversi ostacoli lungo un percorso ufficiale di 253,5 metri.
Le regole sono semplici. La donna deve avere più di 17 anni (non è necessario che sia la moglie dell’uomo) e deve pesare almeno 49 kg. Se non raggiunge questo peso, deve essere zavorrata. Le uniche precauzioni ammesse sono una cinghia per il portatore e un casco per la moglie. Si corre in batterie da due coppie per volta. La caduta della consorte comporta una penalità di 15 secondi.
Il vincitore porta a casa un quantitativo di birra equivalente al peso della donna issata, oltre, naturalmente, al prestigioso titolo di “Campione mondiale di trasporto delle mogli”.
Il record mondiale appartiene alla coppia estone formata da Margo Uusorg e Birgit Ullrich che nel 2000 hanno fermato il cronometro sui 55,5 secondi (una vera impresa!). L'appuntamento per l'edizione 2018 è per il prossimo weekend (6 - 7 luglio).
Il successo dell’evento è tale da avere travalicato i confini scandinavi: si registrano Wife Carryng Race in Australia, Regno Unito, Stati Uniti e India.
Nel frattempo ricordiamo che la cavalleria non è morta, anzi è più viva che mai e abbraccia con solidarietà la causa della parità dei diritti. La speranza di noi maschietti è che nasca presto una “Husband Carrying Competition”.
Stefano Zonnino
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