È stato un onore per me partecipare alla “Race for the Cure”, tenutasi il 20 maggio a Roma, nello scenario unico del Circo Massimo.
Quella corsa ha rappresentato 5 km di vita tramutati in sudore, in energia positiva, in qualcosa da cui sono riuscita a rinascere. Stare lì ha significato anche respirare un’atmosfera particolare. Accostare lo sport, quindi un momento ludico, a qualcosa di molto più profondo: il cancro al seno.
Il colore rosa dominava in ogni dove, proprio a rappresentare le donne e le loro battaglie per la vita. Alcune di loro hanno coraggiosamente preso parte alla sfilata che ha preceduto la gara.
Le dediche lasciate sul muro, volutamente posto al centro del villaggio sportivo, hanno rappresentato chi c’era, chi c’è sempre stato, chi avrebbe voluto esserci e non ce l’ha fatta ma vive nei cuori di chi ne porta la memoria.
In onore di questa giornata, Roma ha scelto il blu più intenso della sua tavolozza per dipingere il cielo, il giallo più caldo per tinteggiare il sole e si è procurata il profumo più avvolgente per le margherite che timidamente hanno dato il benvenuto a una primavera un po’ ritardataria.
Di fronte a tutto ciò il mio cuore ha iniziato a battere forte che quasi non mi lasciava respirare. Avrei voluto che la mia città fosse solo ciò che vedevo in quel momento: un abbraccio caldo di forza e speranza. Ho scaldato le mie gambe esili, ho atteso il via e sono partita…
E ho dedicato ogni mia falcata alle donne che conoscevo, a quelle che non conoscevo, alla me che ero e a quella che sono diventata…
CORAGGIO DONNE!!!
Alessia Pavoni
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