Chiamarla Terza Età sembra ormai inadeguato, io preferirei definirla seconda giovinezza.
La speranza di vita si è nettamente allungata: oltre gli 80 anni per le donne e oltre i 76 per gli uomini. Però come ci ricorda un illustre geriatra italiano, il prof. Antonini :“Abbiamo aggiunto anni alla vita, la sfida futura è ora aggiungere vita agli anni”.
Secondo i dati dell’annuario statistico 2006 un italiano su cinque è over 65; stando a una recente indagine Gik-Eurisco, gli anziani in Italia svolgono poca attività fisica. Tale indagine rileva che oltre il 70% degli ultrasessantacinquenni è malato di sedentarietà e non svolge nessuna attività fisica; appena il 13% si dedica ad un po’ di movimento. Le attività predilette sono la ginnastica, la palestra e il footing.
In quest’età, acquisire la consapevolezza di poter disporre di energie e tempo libero è fondamentale per riuscire a dedicarsi alla cura del corpo.
Come ci siamo già detti qualche articolo fa, lo sport è una coccola che facciamo al nostro fuori, ma chi ne beneficia di più è sicuramente il nostro dentro. “Mens sana in corpore sano” non è un semplice modo di dire, ma è l’evidente conferma che da sempre è stata presente tra i popoli l’esigenza di unire il benessere fisico a quello psicologico.
Quando si raggiunge la pensione, i figli crescono e lasciano la casa natale, ci si sente un po’ inutili e si entra in un torpore mentale che sembra quasi essere la sala d’attesa della fine della vita. Così ci si immerge in doveri come crescere i nipoti, stirare ancora le camicie del figlio 40enne o preparare la cena alla figlia che torna stanca da lavoro.
Bene, questo è l’approccio più sbagliato che si possa adottare per affrontare questa fase della vita. Non bisogna cercare doveri, bensì abbandonarsi ai piaceri; non si deve più pensare agli altri, ma solo a se stessi, incanalando tutte le energie per mordere e assaporare i giorni, le ore, i minuti.
È il momento in cui si saluta la fase frenetica della vita: il destreggiarsi continuo tra poppate, pannolini, crisi adolescenziali dei figli, lavoro, capo, colleghi, ritagli di tempo da elemosinare. Tutto questo ora non c’è più. Occorre pensare alla “seconda giovinezza”.
Come la passeggiata dopo una maratona: il corpo decelera lentamente, si gonfia di ossigeno e riprende a respirare regolarmente. Ci si sente fieri della fatica fatta, ma si è sollevati per aver finito e per poter solo camminare, lì per i sentieri del parco, la domenica mattina, dove adesso, con più calma, si riescono a vedere le margherite in fiore di cui non ci si era accorti durante la corsa…
Lo sport è in questa fase un aiuto per diversi aspetti: è occasione di aggregazione e condivisione di spazio e tempo; un modo semplice per stringere nuove amicizie che possono estendersi anche fuori l’orario d’allenamento; un rimedio salutare per contrastare malanni tipici dell’età (colesterolo, diabete, ipertensione) e concedersi un’alimentazione varia e non necessariamente restrittiva.
Infine, non è da trascurare il benessere psicologico che ne deriva. Sentirsi ancora forti e all’altezza, stare con gli altri, riscoprirsi simpatici, ricercati e attivi, sono tutti processi che innescano un aumento di adrenalina che va a nutrire l’autostima, innalzandola incredibilmente.
Tennis, ginnastica dolce, corsa, nuoto, danza: l’importante è muoversi! Soprattutto per le coppie, è consigliabile il ballo in quanto stimola il buonumore e mantiene vivo l’appeal, aggiungendo un po’ di pepe che, dopo tanti anni di unione, non guasta!
Non lasciamo che la terza età diventi il tramonto cui si riferiva Leopardi nel suo meraviglioso “Passero solitario”, bensì facciamo in modo che sia una bella passeggiata nel parco in mezzo alle margherite…
BUON INIZIO DI PRIMAVERA A TUTTI!
Alessia Pavoni
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