“La lontananza accende i fuochi grandi e spegne quelli piccoli”. Questa è la definizione popolare che si accosta al rapporto a distanza.
In parte, come tutti i proverbi, ha un fondo di verità. Accettare un rapporto a distanza significa moltiplicare i compromessi da mettere in atto con sé stessi e con l’altra persona. Significa partire da una relazione con un buon grado di fiducia e di rispetto, altrimenti può diventare un calvario per gli altri e per noi.
Significa credere nella scelta che abbiamo fatto, sapendo che la privazione della quotidianità e di tutto ciò che aggiunge un rapporto, verranno meno. Occorre saper gestire tutto questo.
Di contro, però, gode del vantaggio di non cadere in una fastidiosa routine, con la quale tante coppie devono fare i conti dopo i primi fuochi; fermo restando che, a seguito di un eventuale riavvicinamento, la relazione potrebbe comunque divenire abitudinaria.
Tanti pensano che la lontananza favorisca il tradimento. No amici miei. Il tradimento è nella testa, non nel contachilometri.
Non è vero che più siamo lontani dall’altro e più ci sentiamo invogliati a tradirlo. Quando si tradisce con il corpo, si è sempre tradito prima con la testa. E non importa a quanta distanza sia il nostro partner.
Nella coppia il rispetto è un sentimento proporzionale all’amore. Non si può accettare di perderlo e si lotta per esso. Talmente è forte l’energia positiva che in questo amore ritroviamo, che quasi siamo noi stessi a respingere ogni altra fonte di attrazione.
Alessia Pavoni
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