Francesca Sanzo ha scritto un libro molto bello dal titolo emblematico, 102 Chili sull’anima, dove racconta il suo percorso di donna obesa e la sua quotidiana lotta per superare questa condizione.
Wikipedia definisce “Bulimia”: una voracità patologica ed eccessiva associata a malattie di diversa natura. È, insieme all’anoressia nervosa, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare detti anche psicogeni (…).
Alzo le mani innanzi all’esattezza e all’esaustività di suddetta definizione. Quello che però viene omesso è che, per la quasi totalità delle persone bulimiche, ogni chilo pesato sulla bilancia, corrisponde non alla “ciccia”, ma alla propria anima. Un anima dolorante e addolorata.
Chi si trova a fronteggiare questa condizione, utilizza il proprio corpo per urlare un disagio esasperato ed esasperante.
La bulimia colpisce per lo più le donne. Adolescenti e adulte che non riescono a sostenere la pressione di un quotidiano all'insegna delle privazioni. I motivi possono essere molteplici: familiari, sociali, culturali (il sud ad esempio è più colpito del nord).
Per chi è affetto da bulimia le giornate scorrono lente, lasciando che il dolore cresca dentro, aumenti, prenda corpo inesorabilmente fino a leggerlo sulla bilancia e a sentirlo nell’anima. Lì, nel punto più profondo, dove nessuno può vedere né sentire. Proprio come quando ci si abbandona, sfiniti, alle abbuffate solitarie.
Alessia Pavoni
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